giovedì 12 gennaio 2017

Anche il Trailblanc porta a NYC Marathon..

Non ne potevo più di sentire  fratello Alessandro "banfare" con le sue imprese eroiche sui trail che a dire il vero non sapevo neanche cosa fossero.  
Dopo essermi informato online e non volendo essere da meno decido che devo trovare anche io un'alternativa alla monotonia del correre km e km sull'asfalto. 

Inizialmente penso di copiare bovinamente e buttarmi giù per qualche sentiero della Saint Victoire qui in Provenza dove sto per terminare le mie lunghe vacanze natalizie con il mio piccolo Supereroe, poi prevale il mio spirito competitivo ... devo trovare qualche cosa ancora piu' scioccante. 
Interrogo Zio Google e dopo vari tentativi atterro su una foto di 3 pazzi che trotterellano su una pista innevata. Clicco e riclicco e scopro il Trailblanc. 
Cos'e' il Trailblanc? La stessa pippa di fratello Alessandro ma ancora piu' per disadattati .. un trail sulla neve in alta quota. E' fatta ... amore a prima vista!
Continuo la mia ricerca aggiungendo la data del mio weekend disponibile, 8 Gennaio, e cosi' trovo un Trailblanc in 2 versioni: 20 km per super disadattati e 9 km per principianti in Nevache una localita' vicino a Serre Chevalier.  Nevache e' un piccolo paesino di montagna nella "Vallée de la Clarée" a soli 16 Km da Briancon al confine con l'Italia . Mi piace. Controllo quanti km mi separano dal punto x ... 243 ... osti ... non male! 
In questo periodo sono Papa' a tempo pieno e se non trovo il modo di coinvolgere la mia simpatica ex-moglie, la mia  missione trailblanc fallirà ancora prima di cominciare. Enzo deve essere accompagnato durante la mia impresa eroica. Sono un bastardo, lo so, ma il dito parte veloce sulla rubrica del mio iPhone e chiamo Cathy. Conosco i miei polli, gallina in questo caso, sono certo che mi basterà menzionare alcune parole chiave come Sci, Enzo, un paio d'ore con il maestro e  solo alla fine molto velocemente aggiungere la piccola opzione Trailblanc. Ci provo ... Bingo!

Tempo per prepararsi, montagna e correre: vanno d'accordo? Montagna mi fa pensare a freddo e neve, correre mi fa pensare a pantaloncini corti, maglietta e sudate. Non vedo il punto d'incontro ... 
Per il freddo non mi preoccupo, in fondo sto correndo tutti i giorni con temperature a volte molto al di sotto dello 0, credo di avere con me  l'abbigliamento adeguato ma se penso alla neve il discorso cambia. Neve al freddo vuol dire ghiaccio e  le mie scarpette Saucony sarebbero utili come un paio di pattini.  Scopro le scarpe da Trail ed allo stesso tempo noto sul regolamento della corsa che e' obbligatorio partire con l'acqua al seguito. Quindi ho bisogno di scarpe da trail e camelbak (zainetto con acqua). Alessandro mi invia un messaggio con suggerimenti per gli acquisti a Decathlon. 99 Euro per un paio di Salomon SpeedCross 4 ed una trentina per il Camelback e sono pronto per l'avventura.


Dopo un viaggio a temperature artiche,-11ºC, il mio primo impatto con il mondo del Trailblanc e' al ritiro pettorale. Avviene in una saletta stile Proloco locale. La differenza con il mondo della maratona e' evidente, il numero dei partecipanti e' molto limitato, meno di 300 .. ma tutti e 300 sembrano estremamente preparati e competenti. Mi guardo intorno, solo persone muscolose e slanciate, alcune veramente notevoli. Sono quasi in imbarazzo al momento del ritiro del mio package, ho paura che mi chiedano: Ma e' proprio sicuro? Me ne fotto e procedo, m'impadronisco del mio pettorale nr. 55.
Ci sono diversi banchetti ma solo uno e' affollatissimo, mi avvicino. Vendono degli strani  accrocchi da mettere sotto le scarpe, delle catene o meglio cramponi, e tutti dicono che per la gara saranno indispensabili a causa delle bassissime temperature e del ghiaccio diffuso.  Mi convincono e mi fottono altri 50 Euro ... pero' non c'e' la mia taglia esatta ed io ne prendo un paio leggermente piu piccole.
Giorno della Gara.

In hotel fraternizzo con altri partecipanti, 2 di loro sono particolarmente simpatici e si offrono di darmi un passaggio dall'hotel alla partenza. Scopro, tra le altre cose, che uno e' il padre di un nuotatore olimpionico Francese .. Clement Mignon. Partiamo tutti assieme e raggiunta la partenza mi propongono di fare una corsetta per riscaldarsi. Accetto, fa freddissimo .. iniziamo a zampettare sul percorso che sara' poi la nostra corsa. La partenza e' in salita, mi sembra subito durissima...  corriamo per 3 km ... ma non sara' un po troppo per riscaldamento?? Sono gia' stanco davanti alla partenza dove aspetto le fatidiche 9:30. 
Finalmente si parte, l'avventura comincia. Come da programma s'inizia a salire, sono tutti piu' agili e piu' veloci di me, ne vedo sfilare tanti tantissimi, quasi tutti. Corriamo il primo pezzo su una stradina asfaltata e ghiacciata ... ma dura pochissimo. Presto abbandoniamo asfalto e civilta' ed iniziamo ad arrampicarci su piccoli sentieri completamente innevati. All'inizio e' una salita dolce, poi il sentiero si restringe e la pendenza aumenta. Mi ritrovo in fila indiana e a camminare, la pendenza e' troppa e praticamente bisogna arrampicarsi. Faccio il mio meglio, annaspo e ansimo, ma il mio meglio non basta e ben presto mi ritrovo distaccato e solo. Da qui inizia la mia vera avventura, solo e inesperto in mezzo a sentieri di montagna. Alla prima occasione che posso ricorrere sento un rumore strano e la catena della mia scarpa destra si rompe. Ricordate che le avevo comprate un po piu' piccole.. no?!... Ora e' davvero merda, solo, inesperto e con un piede che scivola. Ho un solo obbiettivo .. arrivare alla fine! La prima meta' della corsa e' praticamente tutta salita, 10 km di sola salita piu' o meno pendente ... centinaia di volte mi rimbomba nella testa ... chi me lo ha fatto fare?!
Ma avanzo, lentamente ma avanzo. Giunto quasi in cima ad oltre 2000 metri ci si mette anche il vento a congelarmi il sudore sulla pelle, e' una situazione di totale sconforto, paura e voglia di ritirarsi che mi assale. Ma il mio piccolo e' all'arrivo che mi aspetta e non potrei mai ritirarmi e dare questo pessimo esempio. Continuo, soffro ma continuo.
Giunto in cima il Panorama e' meraviglioso ed a tratti vedo certi scorci che ripagano completamente la sofferenza. Inizio a scendere e mi ritorna il sorriso e ritorna anche il sole. Corricchio e godo .. mi sto finalmente divertendo .. e' tutto bellissimo. Poi la situazione si complica, la neve e' tanta e dove gli altri corridori leggerini volano io con i miei 90 kg sprofondo. A volte fino alle ginocchia ... e' di nuovo durissima. Continuo a scendere, scivolare, annaspare, sprofondare, cadere .. ma il traguardo piano piano si avvicina. A 3 km dalla fine c'e' pure un pezzo da fare tenendosi con una corda.. poi corsa .. sempre solo. Concludo vedendo il mio piccolo quasi sconsolato che si eccita vedendomi arrivare come 184º su 199. Non me ne frega niente ... mi sento vincitore comunque ed i ponti di Manhattan sembreranno discese a confronto. #runcerreziorun






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